MUSCO

Palazzone
PROCANICO, VERDELLO E MALVASIA

40,00

CATEGORIA

ANNATA

2018

ALCOOL

13%

Il sapore oltre il sapere

TUTTO SULL’ETICHETTA

METODO

Botte di castagno

UVE

Procanico, Verdello, Malvasia

PROVENIENZA

Italia, Umbria

FORMATO

0,75l

ABBINAMENTI

Coratella di agnello, zuppa di cicerchia al tartufo.

QUANDO

Cena tra amici

SERVIZIO

8/10 °C

CONSUMO IDEALE

2023/2033

IL VINO

Solo 1600 bottiglie prodotte e tutte numerate per questo vino fatto come un tempo: in assenza di elettricità. Tutto il procedimento di realizzazione si svolge all’interno di una antica tomba etrusca scavata nel tufo, finemente riadattata per ospitare la creazione del Musco e, al bisogno, una degustazione per 8 persone attorno a un tavolo.

Alla raccolta a mano delle uve segue una macerazione di 4 / 6 giorni con le bucce in tino di castagno aperto senza follatura.

La pressatura avviene grazie all’ausilio di un antico torchio. La fermentazione con lieviti naturali si avvia spontaneamente in botti di castagno per 1 / 2 mesi.

Ne deriva un vino dal colore oro intenso brillante, dal naso avvolgente e complesso di frutta gialla matura, mandorle, scorze di agrumi candite ed agrumi essiccati, miele di castagno e note di erbe aromatiche che gli donano quella freschezza che poi ritroviamo nell’assaggio. In bocca è strutturato e pur essendo setoso e morbido ha una scia acida e leggermente sapida ben integrata che lo rende un vino equilibrato. Lunga persistenza gustativa con chiusura austera.

LA CANTINA

A partire dagli anni ’80, sotto la guida aziendale di  Giovanni Dubini, Palazzone inizia un percorso fatto di piccole vinificazioni e imbottigliamenti, esperienze necessarie per arrivare nel 1988 alla costruzione della cantina. Nasce così una delle realtà più significative di tutta l’Umbria.

“Rispettiamo la tradizione del vino Orvieto nella composizione dell’uvaggio lasciando che Grechetto, più immediato e fragrante, e Procanico, più serio e minerale, affermino la loro personalità. Amiamo l’idea che possa nascere il profilo di un bianco dell’Italia centrale: leggiadro ma incisivo, mediterraneo e al tempo stesso dotato di una fibra serrata.”