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Sembrava non dovesse arrivare mai questo momento, e invece ci siamo.

L’ARSIAL, ente che promuove lo sviluppo e l’innovazione del sistema agricolo e agro-industriale del Lazio insieme al CREA, principale Ente di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari, hanno organizzato una Masterclass gratuita dedicata ai vini sperimentali ottenuti dalla vinificazione di vitigni autoctoni e resistenti.

Titolo degli incontri è “La biodiversità incontra i vitigni resistenti”. La degustazione, in programma il 28 novembre e il 5 dicembre 2023 nelle sede Azienda Sperimentale Arsial di Velletri (RM), sarà divisa in due sessioni distinte, e condotta da tecnici Arsial e Crea/Ve (cf. qui il comunicato stampa ).

Tutti i vini sono ottenuti dalla vinificazione delle uve prodotte nel “Vigneto Biodioversità”, impiantato all’interno dell’azienda Arsial di Velletri. Le varietà resistenti impiegate per il taglio, nella misura massima del 15%, sono il Soreli per i bianchi, il Carbenet Volos e il Cabernet Eidos per i rossi.

 

 

Qualcosa si muove

Già lo scorso anno avevamo partecipato alla prima degustazione delle microvinificazioni di varietà resistenti realizzate dal Centro Enologico Sperimentale di Velletri. Per ora son 10 i vitigni ammessi alla coltivazione nella Regione Lazio: Fleurtai, Soreli, Sauvignon Kretos, Sauvignon Nepis, Sauvignon Rytos, i bianchi; e i rossi Julius, Cabernet Eidos, Cabernet Volos, Merlot Kanthus, Merlot Khorus. L’assaggio dei vini ottenuti dalle microvinificazioni aveva mostrato ottime speranze per l’avvenire.

 

 

Il nostro punto di vista

Ci rallegra molto che anche la Regione Lazio abbia aperto ai Piwi, soprattutto considerando le difficoltà incontrate, particolarmente in questa zona, in annate come quella appena trascorsa.  Certamente la messa a dimora di varietà resistenti è una risorsa strategica importante per una gestione sostenibile del vigneto. 

Ci auguriamo che i bravissimi produttori laziali sappiano presto trovare, al pari dei colleghi del nord Italia, le giuste chiavi interpretative per comunicare sempre più e sempre meglio la grande qualità che contraddistingue da secoli il vino di casa nostra. Attendiamo con impazienza il giorno in cui potremo introdurre nella carta di Vino Sapiens delle ottime etichette Laziali da varietà resistenti (nel frattempo, scarica la nostra piccola guida, qui.)

Ci congratuliamo, già da ora, per il lavoro di ricerca condotto fin qui dai protagonisti di questo settore. Ad astra!

 

È sorprendente l’approccio innovativo con cui un gruppo di ricercatori italiani sta riscrivendo le regole dell’agricoltura riguardo alla difesa del vigneto dalle malattie funginee. Una vera e propria rivoluzione sostenibile portata avanti da Grape4vine.

Grape4vine: una Battaglia Contro le Malattie Fungine

I viticoltori di tutto il mondo sanno che proteggere le viti dai dannosi patogeni fungini come la Peronospora e la Botrite è essenziale per garantire un buon raccolto. Attualmente, la gestione di queste malattie richiede l’uso frequente di prodotti chimici, che rischiano di avere impatti negativi sull’ambiente e sulla salute umana. In media, un’azienda vinicola effettua tra 10 e 15 trattamenti l’anno con prodotti potenzialmente inquinanti, e ciò per di più comporta costi significativi, oltre a un importante consumo di acqua.

Molto è stato fatto fin qui grazie alla ricerca e all’esperienza sul campo, ma annate piovose come quella appena trascorsa e in generale l’attuale instabilità climatica, ci mettono davanti uno scenario davvero poco confortante. 

L’esito delle sfide legate alle malattie della vite sta tuttavia prendendo una nuova svolta grazie a Grape4vine, un ambizioso progetto di ricerca condotto in Italia. L’Università degli Studi di Milano e il CREA (Centro di Ricerca per la Viticoltura e l’Enologia) di Conegliano collaborano a questo progetto che promette di rivoluzionare l’industria vinicola, offrendo soluzioni innovative per proteggere le viti dai patogeni fungini per di più utilizzando sistemi sostenibili e rigenerativi.

Una Visione per la Sostenibilità

Il team di ricercatori di Grape4vine affronta queste sfide attraverso una strategia che punta su tre ambiti di sviluppo:

1. La valorizzazione dei Sottoprodotti: Durante la produzione del vino, vengono creati elementi di scarto come vinacce e sarmenti, spesso considerati rifiuti da smaltire. Tuttavia, nell’ottica di un’economia circolare, Grape4vine mira a trasformare questi sottoprodotti in risorse rigenerative, utilizzandoli come substrati per coltivare funghi, lieviti e piante i quali verranno usati, come vedremo, per produrre dsRNA.

2. L’utilizzo del dsRNA: Il cuore del progetto risiede nell’uso innovativo dell’RNA a doppio filamento (dsRNA). Queste molecole speciali possono essere utilizzate per “silenziare” temporaneamente geni specifici nei patogeni fungini o nelle piante, impedendo lo sviluppo delle malattie. È una strategia di gestione genetica su misura per contrastare gli agenti dannosi.

3. L’applicazione sul Campo: Grape4vine sta sviluppando un metodo di applicazione dei dsRNA tramite spruzzatura sul fogliame delle piante.

Attualmente l’efficacia del trattamento “spray” dura alcune settimane e richiede periodiche ripetizioni. Tuttavia rappresenta un’alternativa dal potenziale enorme rispetto agli attuali sistemi di protezione del vigneto.

Un Passo verso la Sostenibilità Ambientale

Questo approccio innovativo non si limita solo alla difesa delle viti ma considera anche l’ambiente, la società e l’economia. Le valutazioni del progetto includono aspetti economici e sociali. L’obiettivo è rendere la produzione di vino più “eco-logica“, proteggendo le piante dai patogeni senza l’uso di prodotti chimici dannosi e sfruttando in modo efficiente i sottoprodotti, verso una viticoltura globalmente più sostenibile. 

Questa innovativa gestione genetica delle viti non solo protegge le piante dai patogeni senza l’uso di prodotti chimici dannosi, ma ha anche un impatto positivo sull’ambiente. Riducendo la necessità di trattamenti chimici, si riducono gli effetti collaterali negativi sulla salute umana e sulla biodiversità. Inoltre, Grape4vine promuove una visione di economia circolare, utilizzando sottoprodotti dell’industria vinicola per coltivare funghi, lieviti e piante.

Il Futuro della Viticoltura

Il progetto Grape4vine sta aprendo la strada a una nuova era della viticoltura, ponendo la  scienza al servizio della sostenibilità. La gestione genetica delle viti potrebbe rappresentare un modello per affrontare le nuove sfide cui è chiamata l’agricoltura in tutto il mondo, offrendo soluzioni efficaci e rispettose dell’ambiente per la protezione delle coltivazioni.

Mentre il progetto Grape4vine prosegue con successo, il settore vinicolo guarda con entusiasmo a un futuro in cui la scienza e la responsabilità ambientale si fondono per preservare la bellezza e la sostenibilità dei vigneti.

 

Per saperne di più visita il sito Grape4vine